ABHYANGAM DELL’INDIA DEL SUD – dei guerrieri dello spirito: il massaggio Kalari degli otto

L’Abhyangam dei guerrieri dello spirito: il massaggio Kalari degli otto. Il Kalari è il luogo dove si pratica il Kalarippayat, l’arte marziale indiana che appartenne alla casta dei guerrieri Kshatriya e che oggi la si trova soprattutto in Kerala, India del Sud. Dell’origine di quest’arte non si hanno molte informazioni, ma tra i svariati racconti emerge sicuramente che non solo è un’arte di combattimento utilizzata per la difesa ma anche per raggiungere la trascendenza spirituale.

In Kerala, quest’arte del corpo e dello spirito si distingue in due stili: nello stile del Nord che si avvale di esercizi marziali, posizioni yogiche, un corpo agile e forte che sia in grado di obbedire ai rapidi stimoli mentali,  strettamente connesso alla medicina e al massaggio ayurvedico e per fare il massaggio si utilizzano i piedi e si trattano i punti marma. Nello stile del Sud, invece, il Kalarippayat viene praticato principalmente dai Tamil nel giardino del maestro in luogo aperto e non nel Kalari, e vengono utilizzate per lo più le mani, ed è più legato alla medicina Siddha che all’Ayurveda. In India il massaggio e il lavoro sui canali energetici (Nadi) e sui punti “marma” è antico patrimonio dei praticanti di arti marziali, per la necessità di curare traumi, garantire il recupero fisico, migliorare la mobilità articolare, energizzare il corpo e donare vitalità e vigore.

L’unzione nel massaggio è in uso da tempi antichi in India per migliorare la salute promuovendo longevità e correggendo gli aggravamenti dei dosha: Vata, Pitta e Kapha. Il Massaggio Kalari degli otto sviluppa in tutto il corpo degli infiniti (otto), permettendo al ricevente di godere dello stesso infinito. È un trattamento che prevede non solo la manipolazione dei tessuti, ma anche il riequilibrio energetico e l’espansione dell’aura, adatto per tutti i tipi di dosha. Attraverso il lavoro eseguito anche sulle linee di flusso e sui plessi energetici ti sentirai più in sintonia con te stesso riconoscendo l’infinito che c’è in te, spingendo a conoscere la tua essenza.

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LO SAPEVI CHE:

Ogni trasformazione è necessariamente dolorosa

    perchè il vecchio deve essere lasciato per fare posto al nuovo" -  Osho